Pet therapy: donna in coma da 8 mesi muove il braccio per toccare il cane, Il caso nel centro di San Cataldo vicino Lucca. Protagonista il labrador Sun portato dall’operatore accanto al letto della paziente, lei lo accarezza e sorride.
Nella struttura polivalente dell’Asl San Cataldo a Santa Maria a Colle in provincia di Lucca è accaduto qualcosa di straordinario: all’interno del modulo stati vegetativi, nella Rsa Arcobaleno, la presenza di un bellissimo abrador è stato il protagonosta di un gesto che ha sbalordito i familiari di una degente e anche gli operatori della struttura.
A metà giugno, durante una giornata dedicata alla pet therapy organizzata nell’ambito del progetto condiviso tra la cooperativa “La Salute”, che gestisce la struttura, e l’associazione “Val di Flora” di Pescia. Un’educatrice ha portato il cane addestrato accanto ad una paziente che da 8 mesi è in stato di coma vegetativo e da 5 mesi è ospite della struttura: quando il labrador si è avvicinato al letto la donna, come per incanto, ha mosso la mano per toccare il cane. E’ stata quindi aiutata ad accarezzarlo e, quando ha sentito il caldo manto dell’animale, il suo viso si è rilassato, subito più distesa.
Per la famiglia della paziente è stato un momento straordinario e colmo di speranze: la donna stava iniziando a riprendere contatti con il mondo. E’ ovvio che il cane verrà riportato da lei al più presto, mentre si aspetta che la lentamente la signora si risvegli gradualmente dal coma in modo autonomo. Questo ha anche rafforzato la scelta dei medici che la sottoporranno ad un percorso di riabilitazione intensiva.
Gli operatori socio-sanitari della struttura polivalente di San Cataldo si occupano degli utenti dell’Hospice, della RSA Arcobaleno, del modulo stati vegetativi e del modulo per disturbi cognitivi comportamentali RSD. Più in generale, la pet therapy rientra in un percorso di umanizzazione delle cure, concetto che si è evoluto negli ultimi anni ed in virtù del quale non c’è solo una malattia da curare bensì una persona da considerare nella sua interezza, con bisogni che riguardano anche la sfera psico-affettiva e relazionale.
Il progetto è il frutto di un lavoro di pianificazione, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie volte a tutelare al massimo sia la persona ricoverata che l’animale coinvolto; alle sedute periodiche di pet therapy partecipano infatti solo cani giudicati idonei in base a precisi requisiti comportamentali e sanitari. I benefici della loro presenza a fianco dei pazienti hanno anche basi chimiche e fisiche: il loro affetto stimola l’organismo a produrre endorfine inducendo uno stato di tranquillità e rilassatezza. Accarezzare un animale significa per alcuni pazienti lasciarsi andare alla tenerezza e anche riscoprire l’importanza del contatto fisico.
Fonte: Repubblica.it