Nasce a Bracciano la prima casa di riposo per cani orfani, unica in Europa, la struttura Baffi dʼargento accompagna i suoi amici a quattro zampe verso gli ultimi giorni di vita.
Che fine fanno i cani che restano soli? Molti passano dal divano di casa alla cuccia del canile, soffrono per la morte del padrone e si lasciano morire. Baffi d’argento è il primo hospice italiano e l’unico in Europa che ospita e accudisce gli amici a quattro zampe orfani e abbandonati. Si trova a Bracciano, a pochi chilometri da Roma, e accompagna serenamente i suoi clienti speciali verso gli ultimi giorni di vita. Dopo la morte dei padroni – Daniela Salvi, etologa da sempre appassionata di cani, ha trovato una strada per cambiare il destino di tanti animali. “Ci sono persone che muoiono e non hanno nessuno a cui affidare i loro cani, noi qui ci prendiamo cura di loro per non farli vivere nella tristezza”.
Accoglienza e soccorso – “Attualmente ne abbiamo tre e altri tre sono in arrivo – spiega la fondatrice dell’hospice -. Nebbia, molto anziano e malato, è morto solo dopo 15 giorni, ma ne è valsa comunque la pena stargli accanto e prendersi cura di lui”. Nella struttura di accoglienza i cani tristi che soffrono per i lutti vengono coccolati e distratti, quelli malati vengono curati. Seguono terapie come flebo, medicazioni, fasciature, ma subiscono anche interventi assicurati da una clinica veterinaria.
Tutti sono ben accolti – “L’unico discrimine per accettarli è che non siano aggressivi con altri cani”. Per quanto riguarda i costi niente paura. Nei paesi anglosassoni la regola è che chi più ha paga di più. Baffi d’argento prevede una quota di 150 euro, ma non si fa problemi ad accogliere pure chi non può permetterselo. “Prendiamo tutti – assicura Daniela – pagherà chi viene dopo. Certo, accettiamo donazioni sia grandi che piccole”.
Una vita dedicata ai cani – Daniela Salvi in passato si è occupata di formare insegnanti e istruttori di cani, della Protezione Civile e della Polizia, per affrontare disastri e terremoti e, dopo l’11 settembre, si è specializzata nell’insegnamento per la ricerca di esplosivi. Con la nascita dell’hospice ha deciso di continuare a dedicarsi a loro e di “accompagnarli verso la fine dei loro giorni, perché anche i cani orfani possono avere una seconda vita”.
Tgcom.24